2024
Misure relative alla valutazione di alunni e studenti
Il 16 ottobre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge n. 150/2024. Si tratta della riforma dei giudizi sintetici nella scuola primaria e della valutazione del comportamento degli studenti, approvata definitivamente dal Parlamento il 25 settembre (vedi sotto).
Le misure introdotte dalla legge 150 sono, in sintesi:
1) Nella scuola primaria, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti e del comportamento sarà espressa attraverso giudizi sintetici (ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente, gravemente insufficiente) che sostituiscono gli attuali giudizi descrittivi. I giudizi saranno integrati da una descrizione dettagliata del livello di apprendimento raggiunto dall'alunno in ogni disciplina.
2) La valutazione del comportamento dell'alunno si riferisce all'intero anno scolastico. Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, se la valutazione del comportamento è inferiore a sei decimi, il consiglio di classe decide la non ammissione alla classe successiva o all'esame di Stato conclusivo.
Se la valutazione del comportamento è pari a sei decimi, il consiglio di classe, in sede di scrutinio finale, sospende il giudizio e assegna allo studente un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale; la mancata presentazione dell’elaborato prima dell'inizio dell'anno scolastico successivo o una valutazione insufficiente da parte del consiglio di classe comportano la non ammissione dello studente all'anno scolastico successivo o all'esame finale.
Le misure entreranno in vigore il 31 ottobre. Tuttavia, l’applicazione delle misure a partire dall’a.s. 2024/2025 dipende da ulteriori interventi sulla normativa esistente e dalla emanazione, da parte del Ministero dell’istruzione e del merito di un’apposita ordinanza con le indicazioni operative per le scuole.
Educazione civica
A settembre 2024 il Ministero dell’istruzione e del merito ha pubblicato le Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, allegate al DM 183/2024. L’educazione civica è materia obbligatoria e trasversale dall’a.s. 2020/2021 e le nuove Linee guida sostituiscono le precedenti pubblicate nel 2020.
In base alle nuove Linee guida, i contenuti dell’educazione civica fanno riferimento a tre aree:
- Costituzione italiana (principi generali, organizzazione dello Stato e degli enti territoriali, simboli delle istituzioni italiane e comunitarie, studio delle leggi generali e del significato di legalità, ecc.);
- Sviluppo economico e sostenibilità (valorizzazione del lavoro e dell'imprenditorialità, tutela dell'ambiente e del patrimonio, educazione alla salute, rispetto degli animali, ecc.);
- Cittadinanza digitale (uso responsabile degli strumenti tecnologici, sensibilizzazione verso i rischi, contrasto al linguaggio dell'odio, ecc.). Per tutto il primo ciclo di istruzione è vietato l’uso in classe degli smartphone, sia per scopi personali che didattici.
Le Linee guida descrivono anche gli obiettivi e i risultati di apprendimento, rispettivamente per il primo e secondo ciclo di istruzione, che gli alunni devono raggiungere attraverso l’insegnamento dell’educazione civica.
Revisione di alcune misure per la valutazione di alunni e studenti
Il 25 settembre 2024, la CAmera ha approvato in via definitiva il DDL n. 1380 contenente, tra le altre, disposizioni che rivedono le misure esistenti sulla valutazione del comportamento degli studenti a livello secondario e la revisione dei giudizi a livello primario.
Per quanto riguarda l'istruzione primaria, il disegno di legge prevede che i giudizi sintetici sostituiscano gli attuali giudizi analitici, basati su quattro livelli di valutazione. Il Ministro dell'istruzione e del merito pubblicherà un'ordinanza per dettagliare le nuove misure di valutazione.
Per quanto riguarda il comportamento degli studenti, che attualmente viene valutato con un giudizio sintetico nella scuola secondaria di primo grado, il disegno di legge prevede che venga sostituito da una valutazione in decimi. Per tutti i livelli secondari, una valutazione inferiore a 6/10 comporta la sospensione del giudizio o la non ammissione all'esame di Stato finale. Con una valutazione pari a 6/10, lo studente è tenuto a redigere una relazione sulla cittadinanza attiva.
Un'altra misura prevista dal disegno di legge è il pagamento fino a 10.000 euro alla scuola, in caso di condanna per reati commessi nei confronti del dirigente scolastico o del personale scolastico.
Dopo l'approvazione alla Camera, il disegno di legge deve ora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore 15 giorni dopo la sua pubblicazione.
Potenziare i percorsi di specializzazione per insegnanti di sostegno a supporto di alunni con disabilità
Per rispondere al fabbisogno di insegnanti di sostegno a supporto di studenti con disabilità, il DL 71/2024, Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e di ricerca, in vigore dal Primo giugno 2024, ha rafforzato l’offerta di percorsi di specializzazione dedicati agli insegnanti di sostegno. Oltre alle università, che sono incaricate di svolgere tale formazione/specializzazione, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa - INDIRE è stato coinvolto, in via straordinaria e transitoria, nell’attivazione di percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, che gli insegnanti devono completare entro il 31 dicembre 2025. La formazione prevede il conseguimento di trenta crediti formativi. Gli insegnanti, che negli ultimi cinque anni hanno un’esperienza di insegnamento sul sostegno di almeno tre anni, possono accedere a questi percorsi. Un decreto del Ministero dell’istruzione e del merito (MIM) definisce il profilo professionale del docente specializzato, i contenuti formativi che corrispondono ai crediti rilasciati, i requisiti e le modalità per l’attivazione dei percorsi, i costi massimi, l’esame finale e la composizione della commissione esaminatrice, che include anche un membro esterno, nominato dall’ufficio scolastico regionale. Il MIM stabilisce ogni tre anni il fabbisogno di insegnanti specializzati per il sostegno didattico degli alunni/studenti con disabilità, per ogni livello di istruzione, per attivare i suddetti percorsi.
Per agevolare la continuità didattica e educativa, su richiesta delle famiglie e nell’interesse dell’alunno, previa valutazione del dirigente scolastico, può essere confermato lo stesso docente, purché in possesso di un titolo di specializzazione all’insegnamento, e può essere riassegnato allo stesso alunno. Quest’ultima condizione si verifica solo nel caso in cui il posto sia ancora vacante e a condizione che il personale docente con un contratto a tempo indeterminati sia già stato collocato.
Il Decreto è stato pubblicato a maggio 2024 ed ha concluso il processo di conversione in legge con modificazioni a fine luglio 2024.
Nuovi modelli di certificazione nazionale delle competenze
Nel gennaio 2024, il Ministero dell'istruzione e del merito ha pubblicato il DM 14/2024 contenente i nuovi modelli per la certificazione delle competenze acquisite dagli alunni al termine dell'istruzione primaria, del primo ciclo e dell'obbligo di istruzione, nonché al termine dei corsi di istruzione per adulti.
I modelli di certificazione si basano sulle competenze chiave per l'apprendimento permanente, mentre differiscono per quanto riguarda la descrizione analitica delle competenze.
La certificazione delle competenze acquisite durante e al termine del secondo ciclo sarà introdotta gradualmente a partire da una rete di scuole. Questa fase di sperimentazione è necessaria data la varietà di tipologie di percorsi secondari superiori, sia generali che professionali.
Le certificazioni saranno rilasciate dalle scuole e consegnate alle famiglie e alle scuole del livello successivo e, nel caso delle certificazioni rilasciate al termine del primo ciclo e dell'obbligo, le competenze sono inserite nell'e-portfolio personale dello studente.
Per quanto riguarda gli studenti adulti, le certificazioni sono consegnate agli stessi adulti, ad eccezione dei minori.
Il Ministero fornirà presto alle scuole delle linee guida specifiche che saranno aggiornate una volta completata l'implementazione della certificazione delle competenze per il secondo ciclo di istruzione.
Introdotta una nuova tipologia di liceo
A fine dicembre 2023, il Parlamento ha approvato la legge 206/2023 che avvia una strategia generale di valorizzazione, promozione e tutela del Made in Italy. Questa strategia generale prevede anche l'introduzione del liceo del Made in Italy in aggiunta ai sei percorsi generali esistenti. L'obiettivo di questo corso di studi è quello di fornire agli studenti tutte le competenze necessarie per promuovere il Made in Italy. Gli istituti secondari superiori generali possono avviare questo tipo di liceo fin dalle prime classi, mentre i rami già esistenti specializzati in materie economico-sociali si trasformeranno nell'opzione per il Made in Italy. La pubblicazione dei regolamenti sui curricula e sugli orari di questo nuovo tipo di liceo è prevista nei prossimi mesi.
Le iscrizioni ai nuovi licei sono state avviate a gennaio 2024.
2023
Pubblicato il DPCM sulla formazione e reclutamento dei docenti di scuola secondaria
Il 26 settembre è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM 4 agosto 2023) che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della scuola secondaria, come previsto dalla legge 72/2022 che ha parzialmente modificato il D.Lgs 59/2017 che aveva regolamentato la precedente riforma del sistema di formazione e reclutamento dei docenti del livello secondario (si veda sotto per un breve riassunto sui contenuti del DPCM 4 agosto 2023).
Firmato il DPCM sulla formazione e reclutamento dei docenti di scuola secondaria
Il 2 agosto è stato firmato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della Scuola secondaria di I e II grado, come previsto dalla legge 72/2022 che ha introdotto la riforma del sistema di formazione e reclutamento dei docenti di scuola secondaria.
In base alla riforma, i futuri insegnanti di scuola secondaria dovranno acquisire, oltre alla laurea magistrale, almeno 60 CFU in percorsi formativi abilitanti. Sono previsti poi percorsi di 30 o 36 crediti formativi, rivolti a chi abbia già svolto un servizio di almeno tre anni scolastici e a coloro che abbiano conseguito 24 CFU/CFA in base al precedente sistema di formazione.
Il DPCM, attualmente in attesa di pubblicazione, definisce i contenuti e la strutturazione della formazione. Dei 60 CFU/CFA, almeno 10 devono essere acquisiti nell'area pedagogica e almeno 20 CFU/CFA di tirocinio diretto o indiretto.
I percorsi formativi si concluderanno con un esame finale abilitante che prevede una prova scritta e la simulazione di una lezione. L'abilitazione ha durata illimitata e non è di per sé titolo per svolgere l'attività di insegnante di ruolo alla quale si accede solo attraverso procedure concorsuali.
Infine, prevede un sistema di accreditamento dei corsi da parte dell'Agenzia nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) che svolgerà anche una valutazione periodica dei percorsi al fine di assicurare l'omogeneità dell'offerta formativa.
2022
Linee guida per l'orientamento
A dicembre 2022, sono state approvate le Linee guida per l'orientamento, che mirano a rafforzare il collegamento tra l'istruzione secondaria di I e di II grado, a combattere la dispersione scolastica e a promuovere l'accesso all'istruzione terziaria. Le principali novità delle Linee guida sono:
- A partire dall'anno scolastico 2023/2024, vengono introdotte 30 ore di orientamento nelle scuole secondarie di I e II grado, organizzate in moduli e gestite autonomamente dalla scuola. Ogni modulo di orientamento prevede un apprendimento personalizzato che viene registrato nel portfolio digitale dello studente (E-Portfolio).
- Ogni scuola individua insegnanti tutor per aiutare gli studenti a rivedere le parti fondamentali di ogni E-Portfolio personale e per aiutare le famiglie nella scelta dei percorsi formativi e/o delle prospettive di carriera.
- Nei prossimi anni, l'orientamento sarà una priorità strategica della formazione iniziale e in servizio dei docenti di ogni ordine e grado e nell'anno di prova, e saranno previste iniziative di formazione specifiche per i docenti tutor.
- In via sperimentale, saranno realizzati dei "campus formativi" che offriranno una panoramica completa di tutti i percorsi di studio secondari.
- Gli studenti e le famiglie potranno usufruire di una piattaforma digitale che fornisce informazioni e dati sull'istruzione secondaria superiore, sull'istruzione terziaria e dati utili per la transizione nel mondo del lavoro.
Infine, è prevista una figura di riferimento specifica all'interno della scuola che, insieme alle famiglie e agli studenti, faciliterà la scelta per il proseguimento degli studi e l'ingresso nel mondo del lavoro, favorendo al contempo l'incontro tra le competenze degli studenti e la domanda di lavoro.
Riforma della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti di scuola secondaria di I e II grado
Il 29 giugno 2022 la Camera dei Deputati ha approvato, all'interno del Decreto di attuazione del PNRR, la riforma della formazione inziale e del reclutamento degli insegnanti del livello secondario (legge 79/2022). La legge è entrata in vigore il 30 giugno 2022.
Formazione iniziale e abilitazione
La legge 79 definisce un nuovo percorso di formazione iniziale, abilitazione e accesso – selezione e periodo di prova – alla professione degli insegnanti della scuola secondaria.
In particolare si prevede:
- un percorso universitario abilitante corrispondente ad almeno 60 CFU/CFA
- reclutamento attraverso un concorso pubblico nazionale con cadenza annuale
- un periodo di prova di un anno che si conclude con un test e valutazione finale
Il percorso universitario abilitante può essere svolto durante o dopo il corso di studi di secondo ciclo con l'acquisizione dei relativi crediti. Il precorso comprende un tirocinio a scuola e una prova finale con una lezione simulata finalizzata a verificare le capacità di insegnamento e le competenze disciplinari. I corsi sono organizzati dalle università.
Coloro che superano il concorso nazionale annuale saranno assunti per un periodo di prova di un anno, al termine del quale i docenti sosterranno una prova finale che valuterà le competenze per l'insegnamento acquisite e, in caso di valutazione positiva, saranno immessi in ruolo.
Formazione continua
La legge 79 conferma l'obbligatorietà della formazione continua per tutti i docenti. La formazione si svolgerà durante l'orario di lavoro e riguarderà anche l'acquisizione di competenze digitali e l'uso critico e responsabile degli strumenti digitali.
Oltre alla formazione in servizio obbligatoria, la legge 79/0222 ha introdotto la possibilità per gli insegnanti di acquisire competenze utili a applicare metodi innovativi di insegnamento, nell'ambito di un sistema di sviluppo professionale programmato ogni tre anni. La formazione si svolgerà su base volontaria per gli insegnanti già in servizio con contratto a tempo indeterminato e sarà obbligatoria per i docenti neoassunti. Le attività di formazione saranno svolte al di fuori dell'orario di lavoro e i docenti potranno ricevere un compenso economico a fronte della valutazione positiva di tre percorsi di formazione consecutivi. L'importo del compenso accessorio è stabilito dalla contrattazione collettiva nazionale nei limiti delle risorse stanziate a livello centrale e non può essere inferiore al 10% e superiore al 20% del trattamento stipendiale in godimento. La Scuola di alta formazione dell'istruzione (SAFI), di recente istituzione, è impegnata nella definizione di questo sistema formativo, nell'erogazione di linee guida e nell'accreditamento e monitoraggio delle strutture che erogano i corsi.
La Legge 79/2022 è entrata in vigore il 30 giugno 2022 e la sua attuazione richiederà la pubblicazione di regolamenti applicativi.
Esami conclusivi del I e II ciclo di istruzione – misure specifiche per l'anno scolastico 2021/2022
Il 31 gennaio 2022, il Ministero dell'istruzione ha reso note le bozze di ordinanze relative agli esami conclusivi del I e del II ciclo di istruzione.
Le misure prese tengono conto delle difficoltà che gli studenti hanno incontrato anche per questo anno scolastico a causa della pandemia da Covid-19.
Primo ciclo di istruzione: gli studenti sosterranno due prove scritte, anziché tre, e un colloquio. Le due prove scritte mirano a verificare le competenze in italiano e nell'ambito logico-matematico, mentre il colloquio verte su tutte le materie curricolari. Le prove sono predisposte dalla commissione d'esame.
La partecipazione alle prove nazionali standardizzate non costituisce requisito necessario per l'ammissione.
Secondo ciclo: gli studenti sosterranno due prove scritte, anziché tre, e un colloquio. La prima prova di italiano è a carattere nazionale. La seconda prova mira a verificare le competenze in una delle materie caratterizzanti l'indirizzo di studio ed è predisposta dalla commissione d'esame. Il colloquio verifica le competenze dello studente nelle materie curricolari.
La partecipazione alle prove nazionali standardizzate e ai Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento (PCTO) non costituisce requisito necessario per l'ammissione all'esame.
Il Ministero dell'istruzione ha pubblicato i testi definitivi delle Ordinanze il 14 marzo 2022.