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Riforme nell'istruzione e formazione professionale
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14.Riforme in corso e sviluppi nelle politiche educative

14.3Riforme nell'istruzione e formazione professionale

Last update: 16 April 2025
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2025

Sistema nazionale di valutazione dei dirigenti scolastici

Il 12 marzo 2025, il Ministro dell'istruzione e del merito ha firmato il Decreto n. 47 sull'adozione del Sistema nazionale di valutazione dei dirigenti scolastici.

Il sistema di valutazione mira a verificare le competenze dei dirigenti scolastici, con particolare riferimento alla gestione trasparente ed efficiente, allo sviluppo delle risorse umane, al miglioramento delle attività scolastiche e ai rapporti con il territorio e le altre istituzioni.

La valutazione si articola in tre fasi:

  1. Definizione degli obiettivi
  2. Assegnazione degli obiettivi
  3. Misurazione e valutazione dei risultati
  4. Eventuale fase di contraddittorio

La procedura inizia a luglio di ogni anno con la definizione degli obiettivi per l'anno scolastico successivo e termina entro novembre dell'anno successivo.

I soggetti coinvolti in queste tre fasi sono, oltre ai dirigenti scolastici, i Capi dei Dipartimenti del Ministero dell'istruzione e i Capi degli Uffici scolastici regionali e degli Ambiti territoriali.

Gli esiti della procedura di valutazione determinano la parte di retribuzione di risultato.

Le nuove procedure di valutazione si applicano a partire dall'anno scolastico 2024/2025. Nella fase transitoria, gli obiettivi saranno definiti entro marzo 2025 e la procedura si concluderà entro novembre dell’anno successivo.

2024

Misure relative alla valutazione di alunni e studenti

Il 16 ottobre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge n. 150/2024. Si tratta della riforma dei giudizi sintetici nella scuola primaria e della valutazione del comportamento degli studenti, approvata definitivamente dal Parlamento il 25 settembre (vedi sotto).

Le misure introdotte dalla legge 150 sono, in sintesi:

1) Nella scuola primaria, la valutazione periodica e finale degli apprendimenti e del comportamento sarà espressa attraverso giudizi sintetici (ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente, gravemente insufficiente) che sostituiscono gli attuali giudizi descrittivi. I giudizi saranno integrati da una descrizione dettagliata del livello di apprendimento raggiunto dall'alunno in ogni disciplina.

2) La valutazione del comportamento dell'alunno si riferisce all'intero anno scolastico. Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, se la valutazione del comportamento è inferiore a sei decimi, il consiglio di classe decide la non ammissione alla classe successiva o all'esame di Stato conclusivo.

Se la valutazione del comportamento è pari a sei decimi, il consiglio di classe, in sede di scrutinio finale, sospende il giudizio e assegna allo studente un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale; la mancata presentazione dell’elaborato prima dell'inizio dell'anno scolastico successivo o una valutazione insufficiente da parte del consiglio di classe comportano la non ammissione dello studente all'anno scolastico successivo o all'esame finale.

Le misure entreranno in vigore il 31 ottobre. Tuttavia, l’applicazione delle misure a partire dall’a.s. 2024/2025 dipende da ulteriori interventi sulla normativa esistente e dalla emanazione, da parte del Ministero dell’istruzione e del merito di un’apposita ordinanza con le indicazioni operative per le scuole.

Educazione civica

A settembre 2024 il Ministero dell’istruzione e del merito ha pubblicato le Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, allegate al DM 183/2024. L’educazione civica è materia obbligatoria e trasversale dall’a.s. 2020/2021 e le nuove Linee guida sostituiscono le precedenti pubblicate nel 2020.

In base alle nuove Linee guida, i contenuti dell’educazione civica fanno riferimento a tre aree:

  • Costituzione italiana (principi generali, organizzazione dello Stato e degli enti territoriali, simboli delle istituzioni italiane e comunitarie, studio delle leggi generali e del significato di legalità, ecc.);
  • Sviluppo economico e sostenibilità (valorizzazione del lavoro e dell'imprenditorialità, tutela dell'ambiente e del patrimonio, educazione alla salute, rispetto degli animali, ecc.);
  • Cittadinanza digitale (uso responsabile degli strumenti tecnologici, sensibilizzazione verso i rischi, contrasto al linguaggio dell'odio, ecc.). Per tutto il primo ciclo di istruzione è vietato l’uso in classe degli smartphone, sia per scopi personali che didattici.

Le Linee guida descrivono anche gli obiettivi e i risultati di apprendimento, rispettivamente per il primo e secondo ciclo di istruzione, che gli alunni devono raggiungere attraverso l’insegnamento dell’educazione civica.

Revisione di alcune misure per la valutazione di alunni e studenti

Il 25 settembre 2024, la CAmera ha approvato in via definitiva il DDL n. 1380 contenente, tra le altre, disposizioni che rivedono le misure esistenti sulla valutazione del comportamento degli studenti a livello secondario e la revisione dei giudizi a livello primario.

Per quanto riguarda l'istruzione primaria, il disegno di legge prevede che i giudizi sintetici sostituiscano gli attuali giudizi analitici, basati su quattro livelli di valutazione. Il Ministro dell'istruzione e del merito pubblicherà un'ordinanza per dettagliare le nuove misure di valutazione.

Per quanto riguarda il comportamento degli studenti, che attualmente viene valutato con un giudizio sintetico nella scuola secondaria di primo grado, il disegno di legge prevede che venga sostituito da una valutazione in decimi. Per tutti i livelli secondari, una valutazione inferiore a 6/10 comporta la sospensione del giudizio o la non ammissione all'esame di Stato finale. Con una valutazione pari a 6/10, lo studente è tenuto a redigere una relazione sulla cittadinanza attiva.

Un'altra misura prevista dal disegno di legge è il pagamento fino a 10.000 euro alla scuola, in caso di condanna per reati commessi nei confronti del dirigente scolastico o del personale scolastico.

Dopo l'approvazione alla Camera, il disegno di legge deve ora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore 15 giorni dopo la sua pubblicazione.

Nuovi modelli di certificazione nazionale delle competenze

Nel gennaio 2024, il Ministero dell'istruzione e del merito ha pubblicato il DM 14/2024 contenente i nuovi modelli per la certificazione delle competenze acquisite dagli alunni al termine dell'istruzione primaria, del primo ciclo e dell'obbligo di istruzione, nonché al termine dei corsi di istruzione per adulti.

I modelli di certificazione si basano sulle competenze chiave per l'apprendimento permanente, mentre differiscono per quanto riguarda la descrizione analitica delle competenze.

La certificazione delle competenze acquisite durante e al termine del secondo ciclo sarà introdotta gradualmente a partire da una rete di scuole. Questa fase di sperimentazione è necessaria data la varietà di tipologie di percorsi secondari superiori, sia generali che professionali.

Le certificazioni saranno rilasciate dalle scuole e consegnate alle famiglie e alle scuole del livello successivo e, nel caso delle certificazioni rilasciate al termine del primo ciclo e dell'obbligo, le competenze sono inserite nell'e-portfolio personale dello studente.

Per quanto riguarda gli studenti adulti, le certificazioni sono consegnate agli stessi adulti, ad eccezione dei minori.

Il Ministero fornirà presto alle scuole delle linee guida specifiche che saranno aggiornate una volta completata l'implementazione della certificazione delle competenze per il secondo ciclo di istruzione.

Introdotto un nuovo percorso tecnologico-professionale

Nel dicembre 2023, il Ministero dell'istruzione e del merito ha avviato la sperimentazione di un nuovo percorso tecnologico-professionale (filiera tecnologico-professionale). La fase di sperimentazione partirà dall'anno scolastico 2024/2025 e si baserà su progetti presentati da reti composte da almeno un istituto tecnico o professionale, un'agenzia formativa accreditata operante nel sistema regionale di formazione professionale (IeFP), se esistente nella regione di riferimento, e un Istituto tecnologico superiore (ITS Academy). Gli studi tecnico-professionali durano quattro anni, invece dei cinque ordinari, e si concludono con l'esame di Stato finale, come tutti gli altri percorsi secondari superiori. Dopo l'esame di Stato gli studenti hanno acquisito le competenze per entrare nel mondo del lavoro o possono decidere di approfondire gli studi frequentando due anni opzionali presso gli Istituti Tecnologici Superiori.

Le iscrizioni a questo nuovo percorso professionale secondario superiore sono iniziate nel gennaio 2024.

2023

Pubblicato il DPCM sulla formazione e reclutamento dei docenti di scuola secondaria

Il 26 settembre è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM 4 agosto 2023) che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della scuola secondaria, come previsto dalla legge 72/2022 che ha parzialmente modificato il D.Lgs 59/2017 che aveva regolamentato la precedente riforma del sistema di formazione e reclutamento dei docenti del livello secondario (si veda sotto per un breve riassunto sui contenuti del DPCM 4 agosto 2023).

Firmato il DPCM sulla formazione iniziale e reclutamento dei docenti di scuola secondaria

Il 2 agosto è stato firmato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della Scuola secondaria di I e II grado, come previsto dalla legge 72/2022 che ha introdotto la riforma del sistema di formazione e reclutamento dei docenti di scuola secondaria.

In base alla riforma, i futuri insegnanti di scuola secondaria dovranno acquisire, oltre alla laurea magistrale, almeno 60 CFU in percorsi formativi abilitanti. Sono previsti poi percorsi di 30 o 36 crediti formativi, rivolti a chi abbia già svolto un servizio di almeno tre anni scolastici e a coloro che abbiano conseguito 24 CFU/CFA in base al precedente sistema di formazione.

Il DPCM, attualmente in attesa di pubblicazione, definisce i contenuti e la strutturazione della formazione. Dei 60 CFU/CFA, almeno 10 devono essere acquisiti nell'area pedagogica e almeno 20 CFU/CFA di tirocinio diretto o indiretto.

I percorsi formativi si concluderanno con un esame finale abilitante che prevede una prova scritta e la simulazione di una lezione. L'abilitazione ha durata illimitata e non è di per sé titolo per svolgere l'attività di insegnante di ruolo alla quale si accede solo attraverso procedure concorsuali.

Infine, prevede un sistema di accreditamento dei corsi da parte dell'Agenzia nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) che svolgerà anche una valutazione periodica dei percorsi al fine di assicurare l'omogeneità dell'offerta formativa.