Gli alunni con disabilità sono integrati nell’istruzione ordinaria, dal livello preprimario al livello di istruzione superiore, in virtù del principio di integrazione alla base della normativa che ha regolamentato, a partire dagli anni 70, questa materia.
L'inclusione scolastica ha come obiettivo prioritario lo sviluppo delle potenzialità della persona con disabilità nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione. Viene garantito così l'esercizio del diritto all'istruzione che non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalla disabilità.
L’area dello svantaggio scolastico, e pertanto dei conseguenti bisogni educativi speciali, non resta tuttavia limitata alla presenza di disabilità ma è attualmente molto più ampia. Comprende infatti queste tre categorie:
• disabilità;
• disturbi evolutivi specifici e/o disturbi specifici dell’apprendimento;
• svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.
In quest’ultima categoria sono compresi anche gli alunni immigrati.
Per quanto riguarda le misure specifiche di sostegno per gli alunni con disabilità, la scuola, insieme agli operatori del Servizio sanitario nazionale e i genitori, cura un Piano educativo individualizzato (PEI) in cui vengono individuati strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento adeguato e descritti gli interventi predisposti per tali alunni in un determinato periodo di tempo (normalmente per ogni anno scolastico).
L’inclusione è un compito che riguarda tutta l’istituzione scolastica, il cui organico viene potenziato con i cosiddetti insegnanti di sostegno che ricevono, nell’ambito della formazione iniziale, una formazione specifica per l’integrazione degli alunni con disabilità. Sono assegnati alla classe e non all'alunno con disabilità, con il compito prioritario di attuare interventi di inclusione attraverso strategie didattiche specifiche, insieme agli insegnanti curricolari.
La valutazione degli alunni con disabilità certificata ha come oggetto il comportamento, le discipline e le attività che sono svolte sulla base del Piano educativo individualizzato.
Anche per gli alunni ai quali è stato diagnosticato un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) e con bisogni educativi speciali derivanti da uno svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale individuato su basi oggettive vengono previste specifiche misure di sostegno. In particolare, le scuole possono attivare percorsi di didattica personalizzata, ricorrendo a strumenti compensativi e misure dispensative, anche attraverso la redazione di un Piano didattico personalizzato.
Per le classi che accolgono alunni con bisogni educativi speciali derivanti da disturbi specifici di apprendimento o da svantaggio socio-economico, linguistico e culturale non è previsto che venga loro assegnato un docente di sostegno come accade per le classi in cui sono presenti alunni con disabilità.
La normativa prevede anche l'istituzione di classi ordinarie quali sezioni staccate delle scuole statali, nei centri di recupero e riabilitazione e negli ospedali, per consentire ai soggetti impediti temporaneamente alla frequenza della scuola di non subire interruzioni nel processo di istruzione.
Analogamente gli istituti scolastici, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, gli Enti locali e le aziende sanitarie locali, individuano azioni per garantire il diritto all’istruzione agli alunni/studenti per i quali sia accertata l’impossibilità della frequenza scolastica per un periodo non inferiore a trenta giorni di lezione, anche non continuativi, a causa di gravi patologie certificate, anche attraverso progetti che possono avvalersi dell’uso delle nuove tecnologie.
L'orientamento e la scuola orientativa sono principi di base presenti in tutte le norme a monte del sistema scolastico italiano. Di fatto l'orientamento rientra nei compiti fondamentali della scuola in generale.
A livello di istruzione superiore, le misure di sostegno per studenti con disabilità includono l’uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, convenzioni con centri specializzati, la riserva di un certo numero di posti-alloggio e, in particolare per gli studenti non udenti, l’attribuzione di incarichi professionali a interpreti. Gli studenti stranieri hanno gli stessi diritti di accesso e studio ai corsi di studio dell’istruzione superiore, esattamente come gli studenti italiani.
L’orientamento accademico è incluso tra le attività formative che devono obbligatoriamente essere previste nei regolamenti didattici di ateneo. Normalmente le università offrono anche orientamento psicologico e professionale.