Condizioni di ammissione e scelta dell'istituto
Nidi d’infanzia (0-3)
Sulla base delle domande e dei requisiti stabiliti a livello comunale, vengono generalmente stilate delle graduatorie per regolamentare l’accesso ai nidi pubblici, o privati accreditati, nel caso in cui le domande superino i posti disponibili.
Normalmente, i bambini sono ammessi ai servizi per l’infanzia tramite domanda presentata dalla famiglia all’ente che gestisce il servizio. Nel caso di più servizi presenti sul territorio, le famiglie sono libere nella scelta dell’istituto e possono indicare una o più opzioni. Normalmente è possibile presentare richiesta anche in un comune diverso e l’ammissione dipende dalle condizioni stabilite a livello locale. I bambini con bisogni educativi speciali hanno la priorità nel loro comune e anche negli altri comuni.
Scuole dell’infanzia (3-6)
La descrizione che segue si riferisce alle scuole statali e alle scuole paritarie. Le scuole non paritarie non sono descritte in questo paragrafo.
Possono essere iscritti alla scuola dell'infanzia le bambine e i bambini che compiono fra i 3 e i 5 anni, entro il 31 dicembre dell'anno scolastico di riferimento. A richiesta delle famiglie, possono essere iscritti anticipatamente anche i bambini che compiono 3 anni entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento. L'iscrizione anticipata è possibile soltanto in presenza delle seguenti condizioni: la disponibilità di posti e di locali idonei all'accoglienza di bambini di età inferiore ai 3 anni, l'esaurimento delle liste d'attesa dei bambini che compiono i tre anni entro il 31 dicembre e una valutazione sui tempi e i modi dell'inserimento definita dal collegio dei docenti (DPR 89/2009).
La scelta della scuola da parte delle famiglie è libera; tuttavia, nelle scuole statali, possono essere stabilite delle limitazioni in relazione alle capacità ricettive delle strutture edilizie o agli organici assegnati alle singole scuole dall'Amministrazione scolastica. In caso di richieste di iscrizioni superiori ai posti disponibili, i criteri di accoglimento delle domande sono stabiliti dalle singole istituzioni scolastiche.
Infine, dal 2007 esistono le “sezioni primavera” che accolgono bambini dai 24 ai 36 mesi di età (legge 296/2006). Questo servizio è nato per rispondere al bisogno di servizi per l’infanzia, in particolare delle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. Le sezioni sono costituite principalmente presso le scuole dell'infanzia, sia statali che paritarie, ma possono essere attivate anche nei nidi comunali o privati accreditati. Questo servizio nasce come una sezione specifica con un proprio progetto educativo, propri spazi e personale dedicato. Le attività sono svolte sulla base di accordi nazionali con le Regioni.
Gruppi di alunni e rapporto bambini/personale
Nidi d’infanzia (0-3)
L’organizzazione dei servizi all’infanzia è definita a livello comunale, sulla base della normativa regionale. Il quadro è quindi estremamente variabile.
In genere, i nidi accolgono bambini da 3 a 36 mesi di età. I Comuni possono organizzare anche servizi per l’infanzia per bambini di età inferiore a 3 mesi, di solito con la presenza anche di uno dei genitori.
I bambini possono essere organizzati in gruppi omogenei per fasce di età oppure in gruppi misti.
Il rapporto bambini/educatori, così come i livelli minimi e massimi della grandezza dei gruppi, sono definiti dalla normativa regionale. Normalmente il rapporto bambini/educatori varia da 1:5 a 1:10 anche in base all’età dei bambini (in caso di bambini più piccoli il numero per educatore si riduce).
Gli educatori devono possedere una qualifica universitaria di primo livello (ISCED 6), ossia una laurea triennale in scienze della formazione specifica per lavorare in strutture che offrono servizi per l’infanzia (0-3) (D.Lgs 65/2017).
Scuole dell’infanzia (3-6)
Le scuole dell'infanzia statali sono organizzate in gruppi-classe denominati 'sezioni' che, normalmente, corrispondono all'età dei bambini (sezioni omogenee). Le sezioni possono essere composte anche da bambini di età diversa, in base all'autonomia delle istituzioni scolastiche che hanno libertà di scelta organizzativa anche per la formazione dei gruppi di alunni. In genere, c'è la tendenza ad alternare le attività di sezione con quelle di intersezione, creando così gruppi eterogenei per età. Questo al fine di creare rapporti più stimolanti fra gli insegnanti e i bambini, per accrescere le interazioni tra i bambini e consentire una più articolata fruizione degli spazi, degli ambienti e dei materiali.
Le sezioni di scuola dell'infanzia statale sono costituite, di norma, da un minimo di 18 a un massimo di 26 bambini, ma in casi eccezionali possono accogliere fino a 29 bambini (DPR 81/2009). Questi parametri possono subire deroghe in relazione a molteplici fattori, quali la presenza o meno di alunni con disabilità, le caratteristiche geo-morfologiche del territorio, le condizioni economiche e di svantaggio sociale, le disponibilità di organico.
Ogni classe ha due insegnanti che si alternano e lavorano individualmente al mattino o al pomeriggio, ad eccezione del pasto durante il quale sono presenti entrambi. Il rapporto insegnante/ bambini, se prendiamo come riferimento il limite massimo di bambini per classe, è di 1:26.
Gli insegnanti delle scuole dell’infanzia devono possedere una qualifica universitaria di secondo livello (ISCED 7), ossia una laurea magistrale in scienze della formazione primaria (DM 249/2010).
Le scuole dell’infanzia private hanno proprie regole e non sono descritte in questo paragrafo.
Orario annuale, settimanale e giornaliero
Essendo i servizi all’infanzia (0-3 anni) gestiti a livello locale, non è possibile fornire un’informazione dettagliata sull’organizzazione oraria. In genere, i nidi d’infanzia garantiscono un servizio che sia il più possibile idoneo a rispondere alle esigenze delle famiglie, sia per quanto riguarda l’apertura annuale sia in relazione all’orario settimanale e giornaliero.
Nelle scuole dell’infanzia statali, l’anno scolastico parte il 1° settembre e termina il 31 agosto mentre le attività didattiche si svolgono nel periodo compreso tra il 1° settembre e il 30 giugno. Ogni anno, il Ministero dell'istruzione e del merito (di seguito denominato 'Ministero') pubblica il calendario delle festività a rilevanza nazionale, valido anche per la scuola dell'infanzia (D.Lgs. 297/1994).
Le Regioni adattano il calendario scolastico (inizio e fine delle attività didattiche, periodi di chiusura delle scuole in coincidenza delle festività nazionali, altri periodi di vacanza) alle esigenze del proprio territorio (D.Lgs. 112/1998). Il Ministero pubblica annualmente una tabella riassuntiva sul proprio sito web con tutti i calendari regionali.
L’orario di funzionamento della scuola dell’infanzia, è stabilito a livello centrale in 40 ore settimanali distribuite in non meno di 5 giorni (DPR 89/2009). L’orario può essere esteso fino a 50 ore in base alle richieste delle famiglie. Tuttavia le famiglie possono chiedere un tempo scuola ridotto, limitato alla sola fascia del mattino, per complessive 25 ore settimanali.
Le istituzioni scolastiche, nell'ambito della loro autonomia organizzativa e didattica, hanno il compito di definire, sulla base del Piano triennale dell'offerta formativa (PTOF) e nel rispetto dei limiti stabiliti dalla normativa, i quadri orari settimanali e giornalieri compatibili con le risorse di organico assegnate e con le prevalenti richieste delle famiglie. Nel caso di scuole aventi sezioni funzionanti con orari settimanali diversi, i bambini vengono inseriti in sezioni distinte a seconda dei modelli orari prescelti dalle rispettive famiglie.
Il Consiglio di circolo/istituto è competente a stabilire l'orario d'inizio e di termine delle attività giornaliere, nonché l’orario settimanale su 5 o 6 giorni (sabato incluso). Normalmente, sia all’inizio che al termine delle attività, i genitori hanno un intervallo di tempo per portare o riprendere i propri figli a scuola.
Per quanto riguarda infine l'accoglienza extrascolastica degli alunni prima o dopo l'orario obbligatorio (pre- e post-scuola) è un servizio che può essere fornito dal Comune oppure può essere previsto con un contributo finanziario a carico delle famiglie.
Tabella 1 – Esempio di orario settimanale e giornaliero in una scuola dell’infanzia che ha un tipico orario di 40 ore su cinque giorni (sabato escluso) e che offre il servizio di accoglienza extrascolastica
DURATA DELLA GIORNATA TIPO, OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA | |||||
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Accoglienza extrascolastica (pre-scuola) |
Attività della mattina |
Pranzo |
Attività del pomeriggio |
Accoglienza extrascolastica (post-scuola) |
Lunedì |
7.30-8.00 |
8.00/8.45-12.00 |
12.00-13.00 |
13.00-15.45/16.00 |
16.00-17.00 |
Martedì |
7.30-8.00 |
8.00/8.45-12.00 |
12.00-13.00 |
13.00-15.45/16.00 |
16.00-17.00 |
Mercoledì |
7.30-8.00 |
8.00/8.45-12.00 |
12.00-13.00 |
13.00-15.45/16.00 |
16.00-17.00 |
Giovedì |
7.30-8.00 |
8.00/8.45-12.00 |
12.00-13.00 |
13.00-15.45/16.00 |
16.00-17.00 |
Venerdì |
7.30-8.00 |
8.00/8.45-12.00 |
12.00-13.00 |
13.00-15.45/16.00 |
16.00-17.00 |
Sabato |
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Ultima revisione contenuti: agosto 2023