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EACEA National Policies Platform:Eurydice
Finanziamento dell'educazione dell'infanzia e dell'istruzione scolastica

Italy

3.Finanziamento dell'istruzione

3.1Finanziamento dell'educazione dell'infanzia e dell'istruzione scolastica

Last update: 14 December 2023

Il sistema di finanziamento

Servizi di educazione cura della prima infanzia (da 0 a 3 anni)

I servizi educativi per l’infanzia pubblici e privati autorizzati che rientrino nelle tipologie previste dalla normativa vigente, ossia nidi e micronidi, sezioni primavera e servizi integrativi, sono finanziati con fondi statali, regionali e comunali. Lo Stato finanzia il sistema integrato zerosei, che comprende i servizi educativi per l’infanzia, le sezioni primavera e le scuole dell’infanzia, con un fondo nazionale finalizzato alla progressiva realizzazione del Piano nazionale pluriennale per la promozione del sistema integrato. Il fondo è stato istituito presso il Ministero dell’istruzione e del merito con uno stanziamento di risorse che possono essere incrementate ogni anno attraverso accordi in Conferenza Stato/Regioni. Nel 2023 l’ammontare del fondo è stato di circa 300 milioni di Euro (D.Lgs 65/2017).

Scuola dell'infanzia e istruzione scolastica

Lo Stato provvede direttamente per il finanziamento amministrativo e didattico della scuola, le Regioni provvedono direttamente ma più spesso per delega alla fornitura di servizi e assistenza in favore degli alunni (mense, trasporti, libri di testo nella scuola primaria, sussidi ai meno abbienti, assistenza sociosanitaria). Le autorità locali possono fornire assistenza e servizi su delega delle Regioni e per competenza propria erogano alle scuole il riscaldamento, l'illuminazione e il telefono, curano la costruzione e la manutenzione degli edifici scolastici.

Lo Stato finanzia le scuole dell’infanzia statali e paritarie allo stesso modo delle scuole statali e paritarie del sistema nazionale di istruzione e formazione. Con i fondi del PNRR, sono stati stanziati 2,4 miliardi di euro per la creazione e ristrutturazione di asili nido e 600 milioni di euro per le scuole dell’infanzia che saranno allocati ai comuni tramite appositi bandi.

La dotazione finanziaria delle istituzioni scolastiche è costituita dai fondi assegnati da parte dello Stato per il funzionamento amministrativo-didattico. Tale dotazione è attribuita senza vincolo di destinazione se non quello della utilizzazione prioritaria per lo svolgimento dell'attività di istruzione, di formazione e di orientamento proprie di ciascuna tipologia e indirizzo di scuola. L’attribuzione senza vincoli di destinazione comporta l’utilizzabilità della dotazione finanziaria con possibilità di variare le destinazioni in corso d’anno. La consistenza annua del fondo di funzionamento amministrativo-didattico è determinata sulla base dei seguenti criteri generali (D.M. 834/2015):

  • Quota fissa;
  • Numero di alunni;
  • Numero di plessi;
  • Numero alunni con disabilità;
  • Presenza di corsi serali, scuole carcerarie, etc;
  • Classi terminali della scuola secondaria di I grado;
  • Classi terminali della scuola secondaria di II grado.

La dotazione finanziaria essenziale al funzionamento è erogata dal Ministero in due momenti (D.I. 129/2018):

  • nel mese di settembre di ogni anno viene erogata la quota finanziaria per il periodo settembre-dicembre e, contestualmente, viene comunicato alla scuola la dotazione finanziaria fino alla fine dell'anno scolastico;
  • entro il 28 febbraio, le scuole ricevono la quota per il periodo gennaio-agosto.

Nell'anno scolastico 2022/2023 sono stati stanziati circa 135 milioni di Euro per il funzionamento didattico-amministrativo delle scuole.

Inoltre, le scuole ricevono anche delle risorse previste dai contratti collettivi nazionali, fra cui quelle afferenti al Fondo per il miglioramento dell'offerta formativa (FMOF). Altri contributi possono anche venire dalle Regioni, dagli Enti locali, da altri enti e privati per l'attuazione di progetti promossi e finanziati con risorse a destinazione specifica.

Per quanto riguarda i percorsi di istruzione e formazione professionale regionale (IeFP), le risorse provengono principalmente dalle Regioni/Province (38,2% nel 2019), da fondi erogati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali (31,8% nel 2019) e da risorse comunitarie (30% nel 2019) (Fonte: INAPP, XIX rapporto di monitoraggio del sistema di Istruzione e Formazione Professionale e dei percorsi in duale nella IeFP a.f. 2019-2020, p. 45). 

Autonomia finanziaria e controllo

Le modalità per la gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche sono definite dal Regolamento recante istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche (D.I. 219/2018).

Gli edifici scolastici sono forniti dagli enti locali (dai Comuni per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I grado e dalle province per le scuole secondarie di II grado) e il personale è fornito e pagato dallo Stato. Perciò, le risorse finanziarie assegnate dallo Stato alle scuole sono finalizzate alla copertura delle spese per il loro funzionamento amministrativo e didattico. Le istituzioni scolastiche hanno piena autonomia negoziale e possono stipulare convenzioni e contratti, costituire o partecipare a consorzi, nell’ambito del perseguimento delle proprie finalità istituzionali. Le istituzioni scolastiche provvedono all'autonomo utilizzo anche delle risorse finanziarie derivanti da entrate proprie o da altri finanziamenti dello Stato, delle regioni, di enti locali o di altri soggetti, pubblici e privati, salvo che tali finanziamenti non siano vincolati a specifiche destinazioni. Le scuole possono ricevere, con accettazione da parte del Consiglio di istituto, donazioni ed eredità, anche soggette a onere, purché le condizioni del donante o del de cuius non contrastino con le finalità della scuola (D.I. 129/2018).

L'attività finanziaria delle istituzioni scolastiche si svolge sulla base di un documento contabile annuale che indica le entrate che si prevede di accertare e le spese che si prevede di impegnare. È redatto dal DS, con la collaborazione del DSGA per la parte economico-finanziaria e deliberato dal Consiglio di istituto. Nella relazione che accompagna il documento sono illustrati gli obiettivi da realizzare e la destinazione delle risorse in coerenza con le previsioni del Piano triennale dell'Offerta Formativa. Al termine di ciascun esercizio finanziario viene predisposto il conto consuntivo. I controlli di regolarità amministrativa e contabile sono effettuati dal Collegio dei revisori dei conti.

Tasse nell'istruzione pubblica

Educazione e cura della prima infanzia

Nei servizi educativi per l’infanzia (0-3) le famiglie pagano le tasse di iscrizione e frequenza. Lo Stato e le Regioni definiscono la soglia massima di partecipazione delle famiglie al funzionamento dei servizi educativi per l’infanzia pubblici. Le famiglie possono usufruire di agevolazioni, sconti o dell’esenzione totale dai costi, secondo quanto stabilito dai singoli comuni in base all’indicatore ISEE (D.Lgs 65/2017).

Nella scuola dell'infanzia, anche se non obbligatoria, non sono richieste tasse di frequenza. Per i servizi di trasporto e mensa le famiglie versano un contributo, dal quale sono esonerati i meno abbienti.

Istruzione scolastica

L'iscrizione e la frequenza sono gratuite nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado statale statali. I libri di testo nella scuola primaria sono forniti gratuitamente da parte dei Comuni a tutti gli alunni, che per questo ricevono appositi fondi dalle Regioni. I servizi di trasporto e mensa sono gestiti sempre dai Comuni, ma sono richiesti contributi alle famiglie, salvo eventuali esoneri legati alle condizioni economiche.

Tasse di iscrizione e frequenza sono richieste solo nelle scuole secondarie di secondo grado agli studenti del quarto e quinto anno o dai 16 anni di età. Gli studenti che si iscrivono al primo, secondo e terzo anno dei corsi di studio sono esonerati dal pagamento delle tasse scolastiche erariali, in quanto soggetti all'obbligo di istruzione e al diritto/dovere all'istruzione e alla formazione fino al conseguimento di una qualifica triennale entro i 18 anni di età. L'ammontare è modesto ed è stabilito dallo Stato:

  • tassa di iscrizione: 6,04 EUR
  • tassa di frequenza: 15,13 EUR
  • tassa per esami (esame conclusivo, esami di idoneità per chi frequenta l'istruzione privata e familiare): 12,09 EUR
  • tassa di rilascio dei diplomi di Stato: 15,13 EUR

Le famiglie possono essere esonerate dal pagamento delle tasse di iscrizione e frequenza nel caso di studenti con una media superiore a 8/10, nel caso di ISEE inferiore a 20.000 euro, o se appartengono a determinate categorie di cittadini (per es. orfani di caduti sul lavoro, disabili con invalidità superiore al 65%).

Le scuole possono chiedere alle famiglie di contribuire per il funzionamento dei laboratori, per le attività integrative e sportive e per l’acquisto del materiale di consumo finalizzati all’ampliamento dell’offerta formativa. Tale contributo è volontario e l’ammontare del contributo è deliberato dal Consiglio di istituto.

I corsi di formazione professionale di competenza regionale sono gratuiti.

Aiuti finanziari alle famiglie degli alunni

Nei servizi educativi per l’infanzia, per i quali le famiglie pagano le tasse di iscrizione e frequenza, i Comuni possono prevedere agevolazioni, sconti o l’esenzione totale dai costi in base all’indicatore ISEE (D.Lgs 65/2017).

Per la scuola dell’infanzia e per l’istruzione scolastica, la possibilità di fornire aiuti finanziari direttamente alle famiglie rientra nella competenza delle Regioni e quindi varia secondo le rispettive legislazioni. In linea generale si può dire che i supporti economici consistono in contributi in denaro, agevolazioni nel pagamento dei servizi di trasporto e di mensa fino a raggiungere, per le categorie più deboli, l'esonero totale, e nell'acquisto dei sussidi didattici. È prevista la detrazione fiscale del 19% per spese fino a un massimo di 800 euro, sostenute dalle famiglie per ciascun figlio frequentante una scuola statale o paritaria.

Non esistono forme di supporto finanziario dedicate ai giovani dei percorsi di IeFP e alle famiglie tranne che sotto forma di servizi e di misure di sostegno quali orientamento, percorsi di sostegno alla genitorialità, strumenti per l’orientamento. Nei corsi post diploma o post qualifica possono essere previste piccole somme di contributi per coprire le spese di viaggio.

Aiuti finanziari alle famiglie degli alunni con bisogni educativi speciali

La materia dell'assistenza scolastica è di competenza delle Regioni, perciò gli aiuti sono previsti dalle normative regionali. In generale, gli aiuti sono di due tipi:

  • interventi diretti sotto forma di borse di studio, assegni, contributi diretti ad assicurare o agevolare la frequenza scolastica;
  • interventi indiretti sotto forma di gratuità di alcune prestazioni (trasporto, mensa, libri e sussidi didattici, ecc.).

Oltre agli aiuti previsti in generale per tutti gli alunni, i Comuni forniscono agli alunni con disabilità i servizi di supporto organizzativo e l’assistenza per l’autonomia personale.

Aiuti finanziari agli alunni

Aiuti finanziari agli alunni della scuola secondaria di II grado sono previsti sia dalla legislazione statale sia dalle legislazioni regionali. Lo Stato prevede, per l'assolvimento dell'obbligo scolastico e per la successiva frequenza della scuola secondaria degli alunni delle scuole statali e paritarie, borse di studio da assegnare con priorità a favore delle famiglie in condizioni disagiate sulla base di bandi regionali. Le Regioni determinano anche l'ammontare della borsa di studio che non può essere inferiore a 150 euro e superiore a 500 euro.

Più consistenti sono gli aiuti previsti dalle Regioni, alle quali è attribuita la competenza in materia di diritto allo studio. Le forme di questi interventi, diretti, o tramite Province e Comuni, variano da regione a regione. In generale possono consistere in:

  • buoni-scuola, a copertura, di norma parziale, delle spese sostenute per l'istruzione;
  • contributi per l'acquisto di libri e sussidi didattici;
  • fornitura gratuita o semigratuita dei servizi di mensa e trasporto;
  • assegni una tantum agli alunni di famiglie in condizioni di disagio economico-sociale;
  • provvidenze particolari per i soggetti con disabilità;
  • posti gratuiti nei convitti nazionali e negli educandati femminili dello Stato e nei convitti annessi agli istituti tecnici e agli istituti professionali.

I corsi della formazione professionale iniziale sono gratuiti. Sono finanziati annualmente dalle Regioni attraverso fondi nazionali erogati dal Ministero del Lavoro e dal Ministero dell’Istruzione del merito e anche con fondi propri.

Istruzione privata

Educazione e cura della prima infanzia

I servizi di educazione e cura della prima infanzia (0-3) sono gestiti dai Comuni o da soggetti privati che possono ricevere finanziamenti statali. Le famiglie pagano le tasse di iscrizione e frequenza e lo Stato e le Regioni definiscono la soglia massima di partecipazione delle famiglie al funzionamento dei servizi educativi per l’infanzia privati che ricevono finanziamenti statali. Le famiglie possono usufruire di agevolazioni, sconti o dell’esenzione totale dai costi, secondo quanto stabilito dai singoli comuni in base all’indicatore ISEE (D.Lgs 65/2017).

Per le scuole dell’infanzia non statali valgono le informazioni dell’istruzione scolastica (vedi sotto).

Istruzione scolastica

Le scuole non statali, gestite da enti pubblici o da soggetti privati, possono essere paritarie e non paritarie.

Le scuole paritarie sono destinatarie di contributi da parte dello Stato, erogati al fine di sostenere la funzione pubblica da esse svolta. La legge finanziaria del 2007 ha stabilito che il Ministro dell’istruzione definisce annualmente, con apposito decreto, i criteri e i parametri per l'assegnazione dei contributi alle scuole paritarie e, in via prioritaria, a quelle che svolgono il servizio scolastico senza fini di lucro e che comunque non siano legate con società aventi fini di lucro o da queste controllate. I criteri e i parametri per l’assegnazione dei contributi alle scuole paritarie per l’anno scolastico 2022/23 sono stati definiti con Decreto Ministeriale 20/2023. Tali contributi sono destinati alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado, in possesso del riconoscimento di parità nell’a.s. 2022/23 e che, in quanto parte del sistema nazionale di istruzione, abbiano fornito e aggiornato con regolarità tutti i dati richiesti dal sistema informativo del Ministero dell’istruzione e del merito. Al finanziamento statale sono da aggiungere i finanziamenti, diretti alle scuole o indiretti attraverso le famiglie degli alunni, previsti dalle leggi regionali.  

Le famiglie pagano una retta per l’iscrizione e la frequenza che varia anche in base al livello di istruzione.

Le scuole non paritarie non ricevono finanziamenti dallo Stato. Le famiglie pagano una retta per l’iscrizione e la frequenza e non sono previste le agevolazioni fiscali che valgono per chi frequenta le scuole statali o paritarie.

 

Ultimo aggiornamento contenuti: ottobre 2023